articolo Uccelli
Un Cardellino di nome Tv - Consigli pratici per addomesticare un uccellino senza privarlo della sua libertà freccemercoledì 2 ottobre 2013  



Alla fine dell’estate ha fatto la sua comparsa nella mia casa estiva un piccolo cardellino. Richiamato dallo scintillante orologio dell’antennista che lavorava sul tetto, ha deciso di posarsi sulla sua mano e una volta attirato in casa dal braccialetto di mia madre, il nostro avventore si è andato subito a sistemare sopra al televisore, aggiudicandosi così il suo nome, Tv. Tv è un Verdone, specie appartenente al genere dei fringuelli, la più comune in Italia.

Motivo per cui, nonostante quest’animale tenda a soffrire di claustrofobia, non è insolito trovarlo in gabbia. Sapendo questo e notando la familiarità di Tv con gli esseri umani abbiamo pensato che fosse scappato dalla cattività e il suo pessimo stato ci forniva la prova che l’inizio della sua ritrovata libertà non doveva essere stato facile. Nutrito e lavato, Tv si è subito sentito in famiglia ed è tornato a trovarci tutti i giorni. Nonostante fosse affascinato dalla sua indipendenza, continuava infatti a cercare il contatto con gli umani, forse per semplice abitudine ma più probabilmente per necessità.

Una vita passata in cattività ti priva delle abilità necessarie alla sopravvivenza (procurarsi il cibo, difendersi dai pericoli, ecc.) Sono iniziati così giorni di dubbi e discussioni su quello che doveva essere il futuro del cardellino. Da una parte non volevamo rinchiuderlo nuovamente, dall'altra la preoccupazione che non se la potesse cavare da solo ci spingeva a desiderare di portarlo con noi. Ma col passare dei giorni Tv migliorava a vista d’occhio e recuperava confidenza col mondo esterno. Il suo piumaggio ricresceva, l’abilità nel volo progrediva e iniziava a interagire con i passerotti di zona. Perciò giunti alla partenza, strapparlo a quella nuova vita sembrava proprio una crudeltà.

Purtroppo la nostra preoccupazione restava, volevamo assicurarci che l’inverno non gli fosse fatale ma è bastata un’occhiata a qualche sito di riciclaggio per trovare la soluzione al nostro problema. Innanzitutto bisognava lasciargli una scorta abbondante di cibo, facilmente accessibile e protetta dalle intemperie. In questi casi basta riempire una bottiglia di plastica con le semenze per uccelli, praticargli un foro nella parte inferiore e inserirvi un cucchiaio di legno da cucina. Il cucchiaio servirà come “piatto” sul quale ricadranno i semi e come punto d’appoggio per l’uccello intento a mangiare.

Per proteggerlo dall'inverno invece cercavamo una di quelle casette di legno che facilmente si trovano in qualsiasi negozio di animali di una grande città, ma che in una piccola isola sembrano essere oggetti leggendari. Allora ecco che con un po’ di colla e riciclando qualche vecchio libro abbiamo creato una piccola casetta. La carta stampata fra l’altro, come molti di voi sapranno, è un ottimo isolante per il freddo, per cui oltre a garantire un tetto al nostro uccellino, gli assicura un po’ di calore. L’unica difficoltà nella costruzione di questa “abitazione” sta nel creare il foro d’ingresso, ma con un buon coltello e un po’ di pazienza si può ottenere un risultato accettabile.

Insomma siamo partiti più tranquilli e alla prima fuga sull'isola, la scorsa settimana, Tv era là ad aspettarci, non più da solo ma in compagnia di una bella passerotta. Speriamo quindi che in primavera, nella nostra casetta di libri riciclati, troveremo ad accoglierci una bella famiglia.

©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Ambra  Rufini - vedi tutti gli articoli di Ambra  Rufini



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Motivo per cui, nonostante quest’animale tenda a soffrire di claustrofobia, non è insolito trovarlo in gabbia. Sapendo questo e notando la familiarità di Tv con gli esseri umani abbiamo pensato che fosse scappato dalla cattività e il suo pessimo stato ci forniva la prova che l’inizio della sua ritrovata libertà non doveva essere stato facile. Nutrito e lavato, Tv si è subito sentito in famiglia ed è tornato a trovarci tutti i giorni. Nonostante fosse affascinato dalla sua indipendenza, continuava infatti a cercare il contatto con gli umani, forse per semplice abitudine ma più probabilmente per necessità.

Una vita passata in cattività ti priva delle abilità necessarie alla sopravvivenza (procurarsi il cibo, difendersi dai pericoli, ecc.) Sono iniziati così giorni di dubbi e discussioni su quello che doveva essere il futuro del cardellino. Da una parte non volevamo rinchiuderlo nuovamente, dall'altra la preoccupazione che non se la potesse cavare da solo ci spingeva a desiderare di portarlo con noi. Ma col passare dei giorni Tv migliorava a vista d’occhio e recuperava confidenza col mondo esterno. Il suo piumaggio ricresceva, l’abilità nel volo progrediva e iniziava a interagire con i passerotti di zona. Perciò giunti alla partenza, strapparlo a quella nuova vita sembrava proprio una crudeltà.

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